Sabrina Napoleone – new album – Cristalli sognanti – full streaming
L’avevamo preannuciato sia presentando il singolo Critone, che durante le nostre puntate di Metrodora’s Local Heroes: è finalmente uscito l’album della cantautrice genovese Sabrina Napoleone, dal titolo Cristalli sognanti, pubblicato dalla Lilith Label e prodotto e registrato presso Lilith Lab Studio e Studio77, con la collaborazione del solito Giulio Gaietto che si è occupato di mixing e mastering.
L’album, il terzo della cantautrice, è composto da nove brani, per quello che è il seguito full-length dell’ottimo esordio La parte migliore del 2014 e del successivo Modir min del 2017.
L’album, oltre al singolo già citato, contiene anche il già noto La visione dell’occhio di Dio in collaborazione con Salvatore Papotto (conosciuto soprattutto con il moniker Berlin-Babylon Project), nonchè un nuovo singolo (con annesso videoclip diretto dalla stessa) che è il brano d’apertura, la filastrocca Gardur (dal nome di una spiaggia islandese, della quale nel brano si intiuscono i rumori naturali) .
L’altra featuring è la terza Stupidi disperati, scritta e incisa a quattro mani con la compagna di sempre Cristina Nico, con la quale, oltre a varie collaborazioni musicali, ha ideato e sviluppato uno degli eventi più importanti del panorama festivalistico, il Lilith Festival (giunto quest’anno alla dodicesima edizione).
Molto interessante il brano successivo, dai tempi dispari (si intitola infatti Come 7/4) e dalle atmosfere tra il jazz e la world music, cosiccome Palazzo, una ballad con gli archi protagonisti su un tappeto di percussioni tribali.
Del singolo di matrice drum’n’bass con Berlin-Babylon Project avevamo già parlato a suo tempo (leggi articolo), mentre l’inquietante Malattia invettiva (con chiaro riferimento al periodo covid) abbraccia territori oscuri, tra drone e dark wave, cosiccome la successiva Chimera, altro brano dalle sonorità sperimentali e dalle ritmiche compresse e rumorose. Il tutto prima della lunga (più di otto minuti) strumentale Mevidda, che chiude l’album con un concentrato sonoro che, passando da drum’n’bass e tribal, sfiora addirittura sia il free jazz che, a tratti, idm e techno.
Gli altri musicisti che hanno collabolato alla realizzazione di questo ottimo lavoro sono Osvaldo Loi alla viola, Alice Nappi al violino , i cantautori Stefano Luna, Stefano Bolchi e Simone Meneghelli, la poeta Hilija Russo.
Un terzo album maturo ed omogeneo (nonostante le differenze stilistiche tra un brano e l’altro), che consacra la cantautrice genovese quale una delle realtà più interessanti del panorama autoctono, distaccandosi più di altre volte da quelli che sono riferimenti più o meno conclamati, dalle nostrane Cristina Donà e Nada alle dark ladies Carla Bozulich e Diamanda Galas.
Buon ascolto.