Rural Death – new album – Summer drop – full streaming
Nuova pubblicazione dal levante chiavarese, proprio il giorno di ferragosto, con un nuovo album per il progetto solista di Niki Gresteri, voce e chitarra degli Autorock dei quali abbiamo parlato ad inizio mese in occasione dell’esordio discografico su lunga durata dal titolo Love always loses.
Il nuovo lavoro, sotto il moniker Rural Death si intitola Summer drop, ed è composto da otto brani per una durata totale che supera di poco i venticinque minuti. L’attitudine è senza dubbio lo-fi, e le sonorità si avvicinano a post rock e slowcore con elementi shoegaze e alt rock.
Il mastering è stato affidato a Ian Ira Burma, bassista e rumorista di un’altra band levantina che si sta facendo apprezzare e che ha appena pubblicato un live, i Queen Lizard. Chitarre, voce, piano e congegni elettronici sono suonati da Gresteri.
Direttamente dall’ autore:
Forse Rural Death è un progetto più solitario che solista, è fatto a mano e in casa, a bassa fedeltà, ma è sufficiente per essere ascoltato con delle cuffie almeno decorose.
Ho pensato di raccogliere alcune cose scritte e suonate sul momento, nel preciso instante in cui sono nate. Sono imperfette e sbilenche, ma per me rappresentano qualcosa. In alcuni casi ho aggiunto la voce dopo, perché quella già presente non si sentiva proprio. Ho registrato tutto semplicemente con il telefono e con il computer, senza scheda audio e microfono. È una scelta precisa, coerente con la precarietà delle canzoni ma anche con quella necessità di dare corpo alle idee con le poche cose di cui disponevo in quel momento. Alle linee di chitarra registrate in presa diretta, ho aggiunto ancora una leggera elettronica e il pianoforte o le tastiere, ‘suonate’ sul telefono e sul computer. I mie cari amici Mirko e Sammy, già compagni negli Autorock, sono presenti in “Departed”, anche in questo caso registrato con un telefono nella cantina di Sammy. Ho curato il missaggio dei brani e il caro Ian Ira Burma / Queen Lizard, si è occupato come sempre del mastering dell’ ep. È un lavoro lo-fi, slowcore, una sorta di folk al neon, con svariate influenze, visto che ascolto di tutto. Con il debito rispetto vorrei citare Red House Painters, Sparklehorse e Boards of Canada; intanto non lo sapranno mai !
Un grazie particolare a mia moglie Sara, perché è sempre comprensiva, anche quando giro in casa come uno zombie con le cuffie, mentre lavoro ai pezzi in orari ‘particolari’.
Buon ascolto.