IL ROCK IN GRAN BRETAGNA PRIMA DEI BEATLES – 5. Billy Fury
A Liverpool, prima dei Beatles, c’era Billy Fury. Con i capelli biondi e, per l’epoca, il testosterone a mille sul palco, Fury si distinse ulteriormente dai suoi coetanei scrivendo la maggior parte dei suoi primi successi, cosa che Cliff Richard, ad esempio, non faceva, così come Elvis, ma Billy sì. Nel mese di ottobre del 1958, Fury fece un’audizione di alcune possibili canzoni di Marty Wilde nel backstage di uno degli spettacoli del Larry Parnes Extravaganza (Larry era il manager di Wilde, come si è scritto nei precedenti post). Colpito dalle sue canzoni, Parnes gli diede un set di cinque pezzi da eseguire, dieci minuti dopo. A parte una tremolante esibizione di debutto, fu accolto con una standing ovation e ottenne un contratto con il manager.
Il suo singolo di debutto, Maybe Tomorrow, nel marzo del 1959, era più ispirato al country di Hank Williams che a Elvis, la sua voce mostrava una elegante vulnerabilità che mancava ai suoi contemporanei. Il suo primo album, The Sound of Fury, fu pubblicato nel 1960 ed è considerato il primo grande LP nel rock’n’roll britannico (tra i suoi massimi ammiratori: Keith Richards dei Rolling Stones e Morrissey degli Smiths). A proposito di Morrissey (la cui somiglianza con Billy è impressionante), costui dichiarò a Smash Hits nel 1984: “Le melodie vocali di Fury mi hanno preso da subito, così come l’orchestrazione: aveva sempre una passione interpretativa così profonda da lasciare esterrefatti”. La carriera di Fury continuò ancora negli anni ’60 e in quel decennio riuscì persino a ottenere successi nelle classifiche britanniche, talvolta tallonando le hit dei Beatles. Cardiopatico fin dalla nascita, morirà a seguito di un infarto nel 1983 a 42 anni.
Piccola ma necessaria aggiunta. Una domanda mi è sorta spontanea: legami con i Beatles? Nel 1958 Fury, da quanto avrete inteso, era già una celebrità, così il suo manager (l’onnipresente Larry Parnes) decise di provinare qualche band di Liverpool da affiancare a Fury per uno spettacolo e tra questi vi erano i Silver Beatles che, però, nonostante l’apprezzamento lungimirante di Fury, vennero scartati dall’organizzatore a causa del bassista non all’altezza (si trattava del povero Stuart Sutcliffe).
Un secondo link risale al 1973 e va ricondotto alla partecipazione di Ringo Starr (come co-protagonista) al film That’ll Be the Day in cui vi è un cameo di Billy Fury nel ruolo di un tal Stormy Tempest, che si esibisce sul palco cantando Long Live Rock degli Who. E alla batteria c’è pure Keith Moon. La piacevole incoerenza è tutta temporale visto che la narrazione si svolge alla fine degli anni Cinquanta e la canzone degli Who è del 1972!
(Fine quinta parte – Trascrizione, traduzione dall’inglese e adattamento di Riccardo Storti dal documentario Before The Beatles: The Birth of British Rock del canale Youtube Trash Theory)