Recensione BluNepal – Follow the Sherpa – 2014
BLUNEPAL – FOLLOW THE SHERPA
(Wasabi / Green Fog) – 2014
by Alessandro Adesso
Ormai Wikipedia e’ diventato IL sapere. Non c’è cosa, essere vivente, evento storico, malattia o vizio che non sia menzionato tra le vaste voci di questa enciclopedia virtuale che tutto sa e tutto dice, e quindi per restare a passo coi tempi anch’io vado sulla sezione italiana di questo sito e chiedo: Oh Oracolo che tutto puoi e tutto sai, parla degli sherpa a me che ne ho solo una vaga conoscenza. L’Oracolo, che oltre a potere e sapere tutto e’ anche insospettabilmente gentile, risponde che:
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Gli sherpa sono un gruppo etnico delle montagne del Nepal con una popolazione complessiva nel 2002 di 154.622 individui, di cui 129.771 parlavano la lingua sherpa (menomale, pensate un po’ se parlavano il genovese)
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Negli ultimi anni tale termine viene usato per indicare anche i funzionari che preparano gli incontri internazionali tra capi di stato o di governo e che stilano le bozze delle conclusioni (e io qui, appartenessi al gruppo degli sherpa, mi offenderei)
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Nelle spedizioni in alta quota gli sherpa trasportano i carichi più pesanti e mettono in sicurezza i percorsi consentendo agli alpinisti di raggiungere le vette (poveretti, questi si fanno il culo e nessuno dice loro nemmeno un grazie, ci credo che ogni tanto qualcuno si incazza e se ne torna a casa)
L’Oracolo pero’ tra le sue voci non menziona questo trio dal nome curioso, almeno per ora, il che mi fa pensare che potrà pure tutto, ma sul sapere ne deve fare ancora di strada, in più secondo me a volte questo Oracolo e’ pure bugiardo. Ad ogni modo, saluto l’enciclopedia che non vorrei mai si offendesse e ascolto il disco passatomi dallo stesso Federico Branca, batterista della band. La curiosità era molta, chiunque segua un minimo la scena musicale della nostra città conosce Federico ed ha avuto modo di vederlo non solo dietro le pelli in band come Banshee e Cut of Mica, ma anche come tastierista nei Kramers; le note di presentazione che accompagnano il disco poi aumentano l’interesse svelando che il resto del gruppo e’ composto da membri provenienti da LaMaschera di Cera, Finisterre e Zaal, esperienze che si fanno sentire in diverse occasioni durante i 48 minuti di durata.
C’è tutto un immaginario fatto di colonne sonore e musiche ambientali ultimamente e i nostri non se ne discostano, basti vedere le già citate note di presentazione che annoverano Air e Calibro 35 tra le fonti di ispirazione di questo progetto: una musica quindi che prende le mosse dalle opere di Morricone, qui omaggiato con una traccia dal titolo, appunto, Morricone, per trasformarsi poi, spesso all’interno dello stesso pezzo, in brani di stampo jazz con una strizzata d’occhio anche al progressive, usato in molti casi come trait d’union tra un’atmosfera e l’altra.
Il brano di apertura Follow The Sherpa e’ una breve intro che lascia spazio a And There Where Three, possibile dichiarazione di intenti del trio, dove un ottimo ritmo sostiene le note tranquille del rhodes che si permette alcune derive psichedeliche (costante presente in molte canzoni). Il singolo Rabbit ha un inizio quasi punk ed e’ il basso con il suo riff distorto a far da padrone. Si passa poi alle atmosfere ’70 di Immer Geradeaus, un invito a continuare ad andare avanti e a seguire ancora lo Sherpa, Still Follow The Sherpa, in cui basso e batteria sembrano dettare i tempi di una marcia lenta, ma sostenuta, mentre lo Sherpa ci parla probabilmente sotto l’effetto di qualche droga. Ancora un passo negli anni settanta con Youzhi ed e’ la volta di capire quanto i Blunepal facciano sul serio: sembra che in Fake i tre vogliano prenderci in giro, iniziano in un modo, si spostano, tornano sui loro passi e ci lasciano di stucco con quel finale sospeso, inaspettato e se per caso abbiamo corso troppo per inseguire questi ragazzi possiamo riprendere fiato con Fed 5, ma attenzione, perché sul finale si ricomincia a correre veloce e non malediteli se non ci lasciano un attimo di tregua. Il cinema e’ omaggiato nelle due tracce seguenti: Into the Cinema, legata alla precedente senza soluzione di continuità, con una voce, uno dei rari momenti parlati, che ci invita ad andare appunto al cinema e Morricone, poi si conclude con il pezzo più straniante dell’intero disco, Tomorrow Never Knows, brano dalle atmosfere orientali accompagnato da un cantato che sembra uscito da un remix degli anni novanta.
Superfluo parlare delle qualità tecniche dei componenti, basti vedere le band citate poco sopra per farsene un’idea, ma c’è ancora una caratteristica fondamentale di questo trio di cui non ho parlato, ed e’ l’improvvisazione: chi li ha visti dal vivo sa quanto si divertano a farsi prendere dal groove dei brani e questa e’ una cosa che si sente parecchio anche nel loro esordio discografico, ne sono prova i molti cambi che continuano a farci rimbalzare da una parte e l’altra. State pur certi pero’ che terminata questa camminata la sensazione che ci resta appiccicata e’ assolutamente benefica.
Tracklist:
01. Follow The Sherpa
02. And There Were Three
03. Rabbit
04. Immer Geradeaus
05. Still Follow The Sherpa
06. Youzhi
07. Fake
08. Fed 5
09. Into The Cinema
10. Morricone
11. Tomorrow Never Knows
Blunepal:
Agostino Macor: rhodes, synth
Paolo Furio Marasso: basso, fx
Federico Branca Bonelli: batteria, seq
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