Punk nell’Unione Sovietica, parte II: vita, morte e canzoni di Egor Letov e i Grazhdanskaya Oborona

di Elisabetta Verdemonte, pubblicato il 23 Marzo 2020

Tenendo in considerazione il successone del mio articolo sul punk sovietico, ho deciso di scrivere la seconda parte che parla di Egor Letov, scritto anche come Yegor (all’anagrafe Igor Letov), uno dei fondatori del gruppo Grazhdanskaya Oborona, in russo Гражданская Оборона (che vuol dire Protezione Civile), diventato una leggenda nei paesi post sovietici.

Egor Letov nacque il 10 settembre del 1964 a Omsk, in Siberia, in una famiglia media sovietica, da padre ufficiale militare e madre medico. Crebbe in un quartiere malfamato della città, dove abitavano tanti ex carcerati e dove spesso venivano compiuti atti criminali di vario tipo, dai piccoli furti agli accoltellamenti.

Sia Egor che suo fratello maggiore Sergey Letov coltivavano una grande passione per la musica. Non avevano istruzione musicale professionale: erano autodidatti (in seguito Sergey si diplomerà presso un liceo musicale di Tambov). Egor imparò a suonare come primo strumento la batteria, seguita poi dal basso. Suo fratello influenzò tantissimo le scelte del giovane Egor, procurandogli nastri di musicisti occidentali che non si trovavano in libera vendita, come Led Zeppelin, Beatles e Shockin’ Blue. Per qualche tempo Egor prese lezioni di pianoforte, ma dopo un breve periodo l’insegnante smise di seguirlo, sostenendo che non aveva sufficiente talento musicale.

Presto Sergey si trasferì a Mosca per studiare chimica all’università. Dopo aver conseguito il diploma, lo seguì anche Egor per cominciare a studiare in un istituto professionale per muratori; dopo un anno fu però espulso per via del suo scarso rendimento scolastico.

Con il passare del tempo diventò chiaro che le loro strade erano destinate a separarsi: Sergey si dedicò sempre di più alla musica jazz, studiando il sassofono, mentre Egor era attratto dalla filosofia punk. In questo articolo ci concentreremo su di lui, ma vi lascio questo filmato di una improvvisazione nella quale Sergey suona con altri grandi musicisti dell’epoca, Viktor Tsoi e Sergey Kuryokhin.

In seguito a lunghe discussioni che col tempo diventarono litigi, i due fratelli si divisero e Egor tornò ad Omsk, dove si guadagnò da vivere disegnando materiali di propaganda visiva comunista per svariate istituzioni, oltre a fare lo spazzino e l’operaio di cantiere.

La carriera da musicista cominciò da un progetto in comune con Kostia Riabinov – il gruppo Posev, in russo Посев (che vuol dire semina): il nome fu preso da una rivista redatta dall’associazione di giovani emigrati “Unione nazionale della gioventù russa all’estero”. Proprio nello stesso periodo scelse Egor come nome d’arte perché “suona ridicolo”. In diversi momenti della sua carriera ebbe anche come soprannomi Джа (Jah) e Дохлый (Morto), pubblicando i suoi album da solista sotto diversi pseudonimi, anche più di uno, per creare l’impressione che gli album fossero composti e suonati da più persone diverse, e non solo da lui. Un altro dei suoi nomi d’arte fu Major Meshkov – ovvero il nome del maggiore di polizia di Omsk Vladimir Meshkov, che causava molti problemi a Letov.

I Posev registrarono undici dischi, dei quali cinque risultano persi definitivamente, non esistendone più né le registrazioni originali, né copie in circolazione.

Nel 1984, sempre insieme a Ryabinov, Letov lanciò il progetto Grazhdanskaya Oborona, spesso abbreviato come “ГрОб” (che assume così significato “barra”) oppure “ГО”. Durante l’anno, ispirati a generi come garage rock, punk rock, post-punk, registrarono molte canzoni su apparecchiature domestiche non professionali.

La loro turbolenta attività non passò inosservata dalle autorità sovietiche, in particolare dal Ministero degli affari interni e dal KGB. Di conseguenza, alla fine del 1985, Letov fu coattivamente ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove rimase dall’8 dicembre del 1985 al 7 marzo del 1986. In ospedale fu trattato quotidianamente con dosi massicce di antipsicotici (che addirittura gli fecero temporaneamente perdere la vista). Per essere dimesso dal manicomio dovette minacciare la fuga e il suicidio. Fu rilasciato proprio all’inizio della Perestroika. La leggenda narra che suo fratello Sergey lo aiutò nella “fuga” dal manicomio, minacciando di dare interviste sulle condizioni di detenzione di Egor ai media occidentali. In una delle interviste Egor disse: “per la prima volta ho incontrato qualcosa peggiore della morte”.

Il primo disco dei Grazhdanskaya Oborona fu Poganaya molodyozh (Gioventù Marcia), di cui già ho parlato nell’articolo precedente. Fu registrato tra il marzo del 1985 e il maggio del 1986, utilizzando materiale del precedente gruppo Posev.

Durante il 1987 uscirono ben 6 album dei Grazhdanskaya Oborona. Sono:

1. Оптимизм (Ottimismo). Si fa notare in particolare la prima canzone, dal titolo Ja bespolezen (Sono inutile).

2. Мышеловка (Trappola per topi), che lo stesso Letov descrisse come “ingenuo ma molto vivace”.

3. Хорошо!! (Bene!!), che comprendeva le composizioni Lo Tzar buono e la puzza familiare, Sassetto Psichedelico, Lunedì nero. Sulla copertina del disco Egor voleva mettere un’immagine di genitali femminili, ma non riuscì a farlo per motivi legali.

4. Тоталитаризм (Totalitarismo). Purtroppo non ho trovato l’album intero su youtube, solo la canzone principale.

5. Некрофилия (Necrofilia)

6. Красный альбом (Album Rosso), che includeva la canzone Зоопарк (Lo Zoo), destinata a diventare come un inno per i loro fan.

Durante la registrazione di tutti questi album, Egor da solo eseguiva le parti di tutti gli strumenti musicali, sovraincidendoli su nastro nel suo studio domestico GrOb-Records, allestito in una delle stanze dell’appartamento dove abitava da piccolo con i genitori e il fratello.

Insieme alla sua compagna Yanka Diaghileva, con la quale non si sposò mai, girò tutto il paese, distribuendo di mano in mano le copie di queste registrazioni. Nel 1987, durante un festival rock a Novosibirsk, i Grazhdanskaya Oborona si esibirono con un nome provocatorio e scandaloso: Adolf Hitler, il che li portò di nuovo sotto stretto controllo da parte degli organi del KGB. Letov e Diaghileva furono ricercati, dormirono nelle cantine abbandonate dei palazzi, mangiavano quello che capitava sotto mano. Questa vita da fuggitivi si concluse solamente qualche tempo dopo, quando i dissidenti antisovietici furono lasciati in pace in vista della più vasta liberalizzazione avvenuta durante la Perestrojka.

Nel 1988 si esibirono a Mosca, a Vilnius, al festival punk di Tjumen; un anno dopo parteciparono al concerto Rock Contro lo Stalinismo a Kharkov, poi Leningrado, Kiev, Voronezh, Tallinn. Con il passare degli anni e dei concerti, il gruppo diventò sempre più famoso in tutta l’Unione Sovietica.

Nel 1990, nel pieno picco di fama, Egor decise inaspettatamente di sciogliere il gruppo – “perché sta diventando troppo pop”, dirà più avanti. In quel periodo gli capitarono tante disgrazie: la morte della compagna Diaghileva, la malattia (encefalite), oltre ad esperienze con la droga e problemi con l’alcool.

Prima del crollo dell’URSS Egor era radicalmente antisovietico, ma negli anni ‘90 cambiò punto di vista e si fece portatore dell’idea del “socialismo giusto”. Prese parte al movimento di stampo nazional-anarchico chiamato “nazional-patrioti”, partecipando ai progetti di Eduard Limonov e Aleksandr Dugin, che si opponevano all’allora Presidente Boris Yeltsin.

La carriera di Egor continuò per alcuni anni con il nome “Егор и Опи***невшие”, con il quale firmerà due dischi, per poi ricostituire i Grazhdanskaya Oborona con i quali continuerà a registrare e suonare in giro per il Paese negli anni successivi.

Il 9 febbraio 2008 partecipò all’ultimo concerto del gruppo a Ekaterinburgo, e il 19 febbraio successivo morì nel sonno, all’età di 43 anni, per via di una insufficienza respiratoria causata dall’abuso di alcool. Venne sepolto nella sua città nativa, Omsk.

Significato delle canzoni

Tutte le canzoni dei Grazhdanskaya Oborona sono ricche di simbolismo e non è facile trovarvi un unico significato, perciò non si può dedurre cosa esattamente volesse dire Egor Letov. Si possono dare molteplici interpretazioni, a volte radicalmente diverse. Io qui cercherò di tradurre il testo e commentarlo come lo capisco io, senza pretendere che questa possa essere l’unica versione.

Prendiamo una delle canzoni più famose del gruppo – Всё идёт по плану (Tutto va secondo i piani) – entrata ormai nel folklore post sovietico. Il testo fu scritto nel 1986, mentre la musica fu composta due anni dopo, nel 1988.

Tutto va secondo il piano, ma quale piano? Si parla del piano della Perestrojka, ma ci si riferisce anche all’economia pianificata dell’Unione Sovietica, i famosi piani quinquennali che mostrarono la loro totale inefficienza.

Lo stesso Letov disse che questa canzone parla “a nome di un cittadino medio sovietico, arrivato a casa dopo il lavoro sottopagato. Sua moglie l’ha lasciato, la casa è in disordine”. Le parole della canzone rappresentano una sorta di flusso di coscienza sulle cose che lo circondano al momento e che sente dire alla televisione. La canzone fu scritta in pieno periodo antisovietico di Letov, quando si opponeva al regime e lo criticava sotto tutti i suoi aspetti.

Parlando di questa canzone, Letov disse che non si tratta di politica, ma che nel testo sono presenti immagini e simboli dell’ordine sociale e statale sovietico. Spesso l’autore si lamentava perché il pubblico la percepiva come una storia vissuta da Letov in persona e non dall’ipotetico cittadino medio.

La leggenda dice che per scrivere il testo di questa canzone Letov si mise davanti alla televisione accesa e rielaborò a suo modo tutto quello che vedeva, portando agli estremi quello che sentiva. In totale scrisse più di 20 strofe, dalle quali scelse le migliori, rientrate poi nella versione finale della canzone.

Всё идёт по плану: traduzione con commento

La chiave del confine è spezzata in dueSi riferisce al muro di Berlino e alla caduta della cortina di ferro
E il nostro batushka Lenin è morto definitivamenteCredo che si riferisca al fatto che erano ormai morte le idee che ispiravano la rivoluzione del 1917 ed anche ad un famoso slogan della propaganda sovietica – “Lenin visse, Lenin vive e Lenin vivrà”.
Si è decomposto in muffa e miele di tiglio “Miele di tiglio” potrebbe fare riferimento al fatto che in russo “di tiglio” si usa per dire “finto”, “falso”: ad esempio, i documenti falsi vengono chiamati “documenti di tiglio”. Come dire che si è decomposto in muffa e falsità.
La Perestrojka va avanti e avanti, secondo i pianiLa perestrojka è stata una serie di riforme statali di stampo liberale avviate dalla dirigenza dell’Unione Sovietica a metà degli anni ottanta.
E tutto il fango si trasformò in ghiaccio scoperto
E tutto va secondo i piani
Sono diventati evidenti tutti gli svantaggi del sistema statale sovietico, del meccanismo della nomenclatura, della pianificazione e distribuzione dei beni materiali. Tutte le promesse di portare il popolo ad un futuro migliore erano soltanto bugie.
Il mio destino si è voluto ritirare (in pensione, n.d.t.)
Gli ho promesso di non partecipare al gioco di guerra
ma sul mio berretto militare ci sono falce e martello e stella
quanto sono commoventi falce e martello e stella
Qui secondo me si riferisce alla campagna dell’URSS in Afganistan. Ovviamente, il termine “commovente” va inteso in senso ironico, imitando le ipocrisie dei discorsi “patriottici” della propaganda sovietica.
Il lampione malvagio di attesa dondola
E tutto va secondo i piani
Non saprei cosa volesse dire qui Egor Letov e non ho trovato nessuna interpretazione in giro.
Mia moglie l’hanno data in pasto alla folla Ho raccolto interpretazioni molto diverse su cosa intendesse Letov parlando di sua “moglie”. Alcuni dicono che intendesse il suo Paese, l’URSS, ma mi sembra inverosimile. Perché il Paese dovrebbe esser diventato sua moglie? La canzone è stata scritta in pieno periodo anticomunista di Letov, quindi se così fosse, non dovrebbe esserne contento della morte? Alcuni invece associano queste parole alla morte della compagna di Letov, Diaghileva, che però è avvenuta nel 1990, quindi viene visto come una premonizione.
Hanno schiacciato il suo seno con un pugno mondiale Qui credo che si intenda il pugno della rivoluzione mondiale del proletariato – un altro cliché della propaganda sovietica.
Hanno strappato la sua carne con la libertà dei popoli
Allora seppellitela come cristiana
e tutto va secondo i piani

Solo il nonno Lenin – era un buon duce
E tutti gli altri erano delle merde
E tutti gli altri erano i nemici e grandi stronzi
Sopra la terra della patria stava cadendo la neve indemoniata
Credo che qui si riferisca alla fine del culto della personalità di Stalin.
Ho comprato la rivista Corea – si sta bene anche lì
C’è il compagno Kim Il Sung – c’è la stessa nostra roba
Sono sicuro che è la stessa cosa
e tutto va secondo i piani
Si paragona la dittatura sovietica a quella nordcoreana.
Quando arriverà il comunismo – tutto diventerà più figo
Arriverà presto – bisogna solo aspettare ancora un po’
Lì sarà tutto gratis, sarà tutto uno sballo
Lì magari non dovremo più nemmeno morire
Mi sono svegliato nel cuore della notte ed ho capito che …
tutto …
… va secondo i piani

Anche adesso questa canzone continua ad ispirare numerosi artisti per farne cover e questo ne conferma l’enorme popolarità:

la cantano artisti russi moderni come Grechka:

o Aleksandr Pushnoy:

la cantano i protagonisti della serie tv russa “Il poliziotto dalla Rubliovka”:

https://www.youtube.com/watch?v=IeU7KJzNu8Q

Nel 2013 la cantarono i Massive Attack durante un concerto a Bristol:

A Brooklyn invece la canta Chase Winters:

https://www.youtube.com/watch?v=Mf64poxoQoY

Anche l’orchestra sinfonica di Omsk, città natale di Letov, omaggiò il musicista con una cover di questa canzone:

Ho trovato anche cover più assurde, ad esempio questa, fatta in giapponese con il vocaloid Hatsune Miku, una specie di cantante virtuale:

una versione ska:

una cover con violoncello:

Fotobonus: Egor Letov amava i gatti, ne aveva tre. Ecco a voi alcune immagini:

Fonti/per approfondire:

  1. Все идёт по плану — Гражданская оборона
  2. Смысл песни Егора Летова «Всё идёт по плану»
  3. Всё идёт по плану (песня)
  4. Егор Летов, биография, новости, фото
  5. Раскрыта причина смерти Егора Летова
  6. Почему Massive Attack заинтересовалась творчеством Егора Летова
  7. Perestrojka
  8. Коты Егора Летова