Masterpieces from all times part 77: Toni Conrad & Faust – Outside the dream syndicate – 1973

Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di una collaborazione molto particolare risultato dell’incontro tra il violinista sperimentale americano Tony Conrad e la fondamentale band krautrock tedesca Faust. Tony Conrad era un pioniere della musica minimalista e una figura di spicco nella scena d’avanguardia di New York, associato al movimento Fluxus e al Dream Syndicate (un collettivo che includeva artisti come La Monte Young e Marian Zazeela). I Faust, invece, erano uno dei gruppi centrali del movimento krautrock, noti per il loro spirito sperimentale e la volontà di superare i confini tradizionali della musica rock.

Il masterpiece in questione si intitola Outside the Dream Syndicate, pubblicato nel 1973 dalla Caroline, e registrato in Germania a Wümme vicino a Brema. Questo disco è un’opera iconica nel panorama della musica d’avanguardia e minimalista, caratterizzato per la sua estrema ripetitività ipnotica e la mancanza di sviluppo melodico o armonico convenzionale anticipando molte idee che sarebbero state sviluppate successivamente nel rock sperimentale, nell’elettronica e persino nella musica ambientale. Sebbene sia stato accolto inizialmente con una certa incomprensione, l’album ha acquisito nel tempo uno status di culto, influenzando generazioni di musicisti nell’ambito del post-rock, del noise e del minimalismo.

L’album è composto da due lunghe tracce basate su strutture ripetitive e minimali. Il violino amplificato e suonato in modo continuo da Tony Conrad crea droni vibranti e incessanti, mentre la sezione ritmica dei Faust (formati dal batterista Werner “Zappi” Diermaier, dal bassista Jean-Hervé Péron e dal tastierista e chitarrista Rudolf Sosna, oltrechè dall’ingegnere del suono Kurt Graupner e dal produttore Uwe Nettelbeck) fornisce una base pulsante e metronomica. Il risultato è un’atmosfera che può essere percepita come sia meditativa che inquietante, a seconda dell’ascoltatore.

Buon ascolto.