Masterpieces from all times part 76: Contortions – Buy – 1979
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di una band newyorchese protagonista di quella scena oscura e spesso disturbante che tra la fine dei settanta e l’inizio degli anni ottanta è esplosa nella città della grande Mela, la cosiddetta no wave: quattro le band protagoniste della pietra miliare prodotta da Brian Eno No New York, doppio lp con una facciata a testa per DNA, Mars, Teenage Jesus & The Jerks e i nostri protagonisti James Chance & The Contortions. Il leader James Chance (vero nome James Siegfried) aveva fatto parte della terza band citata, guidata dall’ammaliatrice Lydia Lunch, prima di formare il sestetto dei Contorsions e pubblicare il capolavoro e caposaldo del genere, prima di cambiare cognome da Chance a White e virare su territori avant-funk-dance.
Il masterpiece in questione si intitola Buy, pubblicato nel 1979 dalla ZE Records, e ora riproposto in digitale da Superior Viaduct, che rappresenta una delle testimonianze più significative di un movimento che ha ridefinito i confini della musica rock, mescolando elementi punk, jazz, free improvisation e un’attitudine fortemente sperimentale. Un movimento che si opponeva alle convenzioni musicali dell’epoca e con la finalità di creare un suono crudo, caotico e spesso dissonante. L’album dei Contortions incarna perfettamente questo spirito ribelle e anticonformista.
I Contortions erano formati da James Chance, vocalist, tastierista e sassofonista, dai chitarristi Jody Harris e Pat Place, dall’organista Adele Bertei, dal bassista David Hofstra e dal batterista Don Christensen. Buy è un disco unico nel suo genere, caratterizzato da un’energia esplosiva, da improvvisazioni selvagge e da un’attitudine punk che si mescola a influenze jazz e free jazz. È un’opera che continua a sorprendere e a provocare anche a distanza di decenni.
Buon ascolto.