Masterpieces from all times part 54: The Durutti Column – LC – 1981
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di un album di una band post-punk e sperimentale inglese originaria di Manchester, fondata nel 1978 da Vini Reilly, chitarrista e compositore, la spina dorsale del progetto Durutti Column. Il nome della band è ispirato alla colonna di Durruti, un’unità militare durante la guerra civile spagnola, e l’inizio della carriera, avvenuto nel 1980 con l’esordio The Return of the Durutti Column, è èartito da sonorità post punk per poi successivamente virare verso forme di art-rock, new wave, dream-pop, post-rock, sempre con una vena sperimentale e avanguardista.
Il capolavoro della band è probabilmente questo secondo LC, pubblicato nel 1981 per la mitica label Factory, e contenente i primi inserti vocali, più ricercato e maturo rispetto all’esordio, con la differenza più sostanziale che sta nella sostituzione della drum-machine con una batteria vera, dietro la quale siedeva il talentuoso jazzista Bruce Mitchell. Tutto il resto è suonato da Reilly, grande appassionato dei Joy Division e di Ian Curtis, al quale è dedicato quello che è il brano più significativo della carriera della band, The Missing Boy che è stranamente il nono della track list. LC è un titolo fortemente politico, visto che è ispirato all’acronimo del movimento extraparlamentare italiano Lotta Continua.
Annotando che l’album in questione è uno dei preferiti in assoluto da Brian Eno, quali brani da segnalare menzioniamo la sdoppiata Sketch for Dawn, con la chitarra di Reilly che raggiunge livelli estatici, l’iconica Jacqueline, la vicace e più ritmica Never Known, altra pietra miliare dell’artista inglese. Ogni traccia dell’album rappresenta il culmine della creatività di Vini Reill, che in seguito produrrà altri ottimi lavori (in particolare Another settings del 1982 e Without mercy del 1984) fino agli anni dieci del nuovo millennio.
Buon ascolto.