Masterpieces from all times part 37: Henry Cow – Unrest – 1974
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questo nuovo capitolo rimaniamo in Inghilterra, nell’ambito dell’università di Cambridge per la precisione, dove nacquero gli Henry Cow, band avant prog molto influenzata dalla musica sperimentale, dal jazz e dalla musica contemporanea; coniugando lo sperimentalismo con l’impegno politico la band ha fondato (insieme ai nostri Stormy Six ed altri) quel movimento nato in contrapposizione alle logiche commerciali dell’industria musicale che ha preso il nome di Rock In Opposition.
L’album che abbiamo scelto è il secondo della band (del 1973), dal titolo Unrest e pubblicato dalla Virgin Records, poichè probabilmente è l’album più rappresentativo, anche se dello stesso livello sono il primo Leg end e In Praise of Learning dell’anno successivo. La qualità è caratteristica di tutti gli album di una band straordinaria, formata da Tim Hodgkinson (organ, piano, xilophone, saxes), da Fred Frith (guitars, violin, xilophone, piano), da John Greaves (bass), dalla pluristrumentista Lindsay Cooper e dal batterista Chris Cutler.
Otto i brani che compongono questo album che è stato punto di riferimenti per tante band ed artisti alternativi degli anni e decenni successivi. Possiamo segnalare tra le meraviglie di questo masterpiece la lunga Ruins o la poliedrica Half Asleep; Half Awake, nonchè la finale Deluge. Tutto ciò antecedente all’unione con gli Slapp Happy, che li avrebbero sospinti nel breve tempo lungo altri seminali orizzonti.
Buon ascolto.