Masterpieces from all times part 15: The Pop Group – Y – 1979
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock con una band (The Pop Group) e un disco che hanno rappresentato il perfetto connubio tra sonorità punk, new wave, jazz, dub e funk, in un anno, il 1979, che è stato un crocevia imprescindibile durante il quale il rock si è decisamente rinnovato, entrando in una fase storica cruciale.
Il capolavoro in questione si intitola Y, il primo della band albionica di Bristol (cittadina evidentemente magica non solo nel decennio successivo, laddove nacque il trip hop grazie a Massive Attack, Portishead e altri), considerato pietra miliare del post-punk e uno degli album più rivoluzionari dell’intera storia del rock in maniera quasi unanime dalla critica specializzata, con il quale il leader Mark Stewart (accompagnato dal chitarrista e tastierista Gareth Sager, dal batterista Bruce Smith, dal bassista Simon Underwood e dal chitarrista John Waddington) ha conquistato un posto nella cerchia degli illuminati della storia del rock.
Nove brani (dieci nella versione cd) allucinanti, senza apparenti schemi e privi di compromessi (testi sempre polemici e dalla forte connotazione militante), che navigano il maniera schizofrenica tra rock, punk, new wave, free jazz, dub, reggae, e tra i quali possiamo citare i più politicizzati Blood money e Don’t call me pain, lo schizofrenico Snowgirl, il proto funkeggiante We are time. Purtroppo la storia della band durerà ancora per un unico altro (anch’esso eccezionale) album, ma il leader tornerà presto a stupire con un altro capolavoro a nome Mark Stewart + Maffia che proporremo più avanti sempre in questa rubrica.
Buon ascolto.