Libri: scemo chi scrive, part 2
by Alessandro Adesso
Continua a ricevere proposte il mio “La fuga di Ike” e voi, poveri lettori ignoranti che pensano valga la pena leggere solo libri che si trovano nelle grandi librerie, dovete stare attenti, perché siete al cospetto di un autore emergente che spaccherà davvero i culi. Preparatevi a vedere la storia del calciatore nigeriano in prima serata su rai uno (in questo caso tenetevi un po’ di domeniche sere libere) o su qualche rete televisiva a pagamento, oppure decidetevi a sborsare otto euro per andarlo a vedere al cinema; insomma, fate un po’ quel che volete, ma sappiate che grazie al gruppo Albatros Il Filo il mio nome echeggerà ben presto nelle vostre case e tra le persone che conoscete.
Ho sempre provato curiosità verso il gruppo Albatros e la loro campagna pubblicitaria: perché una casa editrice sente il bisogno di tappezzare qualunque mezzo pubblico con richieste rivolte agli autori emergenti? Posso capire farsi pubblicità su qualche trasmissione o rivista specializzata, indire un concorso pubblicandone il regolamento sul sito ufficiale, ma l’operazione di questi puzza tanto di commercialata bella e buona. Ecco quindi che la stessa curiosità di cui sopra mi fa venire voglia di spedire loro il mio romanzo per vedere cosa succede: non passa molto tempo e nella mia cassetta delle lettere trovo una busta piuttosto voluminosa, intestata appunto “Gruppo Albatros”; ci siamo, hanno risposto. Apro e dentro trovo tanta di quella carta che quasi mi sento in colpa, solo per rispondere a me hanno sventrato mezza Amazzonia! Subito mi capita per le mani un cd che ammetto di non aver guardato, dovrebbe contenere la rassegna stampa dall’anno di fondazione fino al 2012, poi trovo un libretto rivoltabile che nella prima metà ha lo Speciale Scrittori Emergenti e nella seconda, leggibile se capovolto, una lista di alcuni loro successi, quindi un libretto con le copertine dei libri di altri autori “minori”, un volantino pubblicitario che riassume il tutto e le due copie del contratto.
Interessante lo speciale, dove la specie animale dello scrittore emergente non viene solo lodata, ma se ne sottolinea anche la capacità eroica di salvare il mondo: infatti una parte del ricavato dalla vendita dei libri andrà ad Amref che finanzierà la costruzione di una scuola da qualche parte in Kenya. Fidatevi, è così. Il resto del libretto, stampato a colori ovviamente, contiene le solite supercazzole su quanto credono loro negli scrittori emergenti, che grazie a ciò trovano originali percorsi stilistici e guarda un po’ quanti bei premi hanno vinto (e ok che non seguo molto i premi letterari, ma ne avessi sentito almeno uno) e chi ha parlato di loro oltre a TG5, Sky e Striscia La Notizia, quali fantastici critici letterari hanno recensito o introdotto i loro libri e una parte su tutto il percorso, dalla valutazione dell’opera ricevuta fino alla promozione e alle iniziative speciali. E qui si comincia a trovare qualcosa di concreto:
“Agli autori delle opere selezionate è inviata una proposta editoriale, che può prevedere o meno una richiesta di co-produzione. Mediamente una quota inferiore al 10% delle opere ricevute diventa, finalmente, libro.”
Ah, ma allora tra le righe lo dicono: può succedere che qualcuno paghi senza vedere mai pubblicato il proprio lavoro. Però se siete tra il fortunato 10% troverete il vostro libro nelle librerie Feltrinelli (ma guarda un po’) e parleranno di voi su cAnale 5 e se siete ancora più fortunati forse finirete nell’iniziativa “Un emergente in 100.000 copie”, in cui un’opera scelta da un comitato verrà distribuita gratuitamente in tutte le librerie con una tiratura di 100.000 copie, o magari avrete la soddisfazione di vedere il vostro libro diventare un film!
L’introduzione al contratto specifica che sono pronti a pubblicare la Mia Opera all’interno della collana Nuove Voci qualora io possa comprare o far comprare un quantitativo di 200 copie al prezzo di copertina di 12 Euro, dopo di che il libro uscirà entro quattro mesi. Nel caso in cui dovessi riuscire a vendere più di 500 copie allora l’intera cifra sborsata per le 200 copie acquistate precedentemente sarà rimborsata, che è come dire di non aver letto assolutamente il libro, non conoscerne il potenziale commerciale, ma essere disposti a ritrattare nel caso in cui fosse alto.
Interessanti anche alcuni punti del contratto:
- 1. L’Autore cede all’Editore per la durata di due anni tutti i diritti esclusivi di sfruttamento ed utilizzazione economica dell’Opera. […] E’ comunque garantita all’Autore la facoltà di riacquisire il pieno ed esclusivo possesso dei propri diritti sull’Opera in qualsiasi momento. […] Alla ricezione di detta comunicazione l’Editore dovrà richiamare immediatamente l’Opera dal commercio e dovrà offrire le copie invendute all’Autore al prezzo di copertina.
Bene, quindi se io volessi interrompere il contratto con loro posso farlo solo a patto di pagare tutte le copie rimaste invendute. Come logica non è sbagliata: io editore ho creduto in te e ho stampato un certo numero di copie, tu me le hai fatte ritirare e ora mi rimborsi tutti i soldi investiti che altrimenti perderei, ma qualche punto dopo si legge che:
- 8. A titolo di corrispettivo l’Editore corrisponderà la percentuale del 10% sul prezzo di copertina al netto dell’IVA degli esemplari effettivamente venduti. Nessun corrispettivo sarà dovuto sulle copie di scarto, su quelle destinate a saggi e omaggi, su quelle destinate al servizio stampa e distribuite ai fini della promozione.
Quindi chi mi garantisce che le copie del mio libro non vengano stampate come promozione? E cosa succede se decido di ritirare le copie classificate come tali? Inoltre: io posso annullare il contratto ogni volta che voglio e loro? C’è sempre la possibilità che lo rescindano appena ottenuti i 2400 euro.
E’ molto facile attirare un aspirante scrittore con queste promesse: si punta in alto, pure troppo, illudendo che una cosa nata per gioco possa diventare un film importante, si sottolinea che numerosi personaggi legati alla cultura, da Alda Merini a Carlo Lucarelli, passando per Vittorio Sgarbi e Walter Veltroni hanno collaborato o promosso questa casa editrice (senza considerare che pagando tutti fanno qualsiasi cosa) e il gioco è fatto. Ma siamo sicuri che chi punti sulla qualità abbia bisogno di tutto questo?