Recensione album italiano: Il Rumore Bianco – Mediocrazia – 2014

di Roberto Giannini, pubblicato il 26 Settembre 2014

by Alessandro Adesso

Leggo dalla biografia dei componenti de Il Rumore Bianco: “Si avvicina alla musica a 12 anni”, “Inizia a studiare musica classica a 9 anni”, “Inizia a coltivare la passione fin dalle scuole medie”, “Inizia ad avvicinarsi al mondo della musica a 11 anni”. Ora, mi viene in mente subito una domanda: ma giocare come tutti i bambini no? Non dico di passare il tempo tra pupazzi e
videogiochi fino a vent’anni, ma almeno fare come il chitarrista che, sempre citando la biografia sul sito www.ilrumorebianco.com, “ha iniziato ad avvicinarsi alla musica a 16 anni”, un’età umana.
A guadagnarci è di sicuro la qualità tecnica della formazione veronese, 6 musicisti piuttosto giovani (i loro anni di nascita variano dal 1987 al 1991) che in questo loro ep, il primo, dimostrano i frutti dei loro studi realizzando quattro suite che richiamano direttamente il progressive italiano degli anni ’70, spaziando anche grazie alla presenza di un sassofonista in alcuni episodi jazz rock.
Tutto il disco dimostra quanto detto finora, a cominciare dalla durata dei pezzi: si parlava poco sopra di suite e difatti i brani non scendono mai sotto i 6 minuti, raggiungendo nella canzone finale i 9 minuti; considerato che questo è appunto un ep il termine non è usato a sproposito. Non mancano inoltre i classici momenti che appartengono al genere, come lente intro interrotte da riff con tempi complessi, voce che varia da toni acuti ad altri più’ caldi e testi che descrivono una dimensione onirica (non sempre positiva, come in “Tutto un sogno pt. 2”).
La nota negativa è che i sei ragazzi hanno sviluppato un’ottima qualità tecnica a discapito però della melodia: si dice spesso che il progressive, il jazz e la fusion sono troppo improntati sulla complessità e quindi poco espressive dal punto di vista melodico e Il Rumore Bianco non fa eccezione; va bene prendere ispirazione dal passato e cercare di appartenere ad una certa scena,
ma un occhio alla modernità o comunque all’innovazione permetterebbe di emanciparsi da certi cliché ormai stra sentiti e difatti il booklet curato da Davide Zuanazzi ha un’ottima grafica che si discosta dallo stile prog: i tre uomini pitturati di rosso presenti sul cd ricordano una produzione seriale da catena di montaggio più’ che i soliti paesaggi divisi tra sogno e realtà tipiche del genere.

Tracklist:

Tutto un sogno (pt. 1)
Il vestito buono
Il primo attore
Tutto un sogno (pt.2)

Line up:

Eddy Fiorio: voce, synth
Thomas Pessina: tastiere, synth, voce
Michele Zanotti: chitarra elettrica, chitarra acustica, sax tenore
Federico Lonardi: chitarra elettrica, chitarra acustica
Alessandro Danzi: basso
Umberto Sartori: batteria

Contatti:
www.facebook.com/ilrumorebianco
il.rumorebianco@yahoo.com
www.ilrumorebianco.com

 

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