Fields of gold
by Jessica Molinaro
Guardo una fotografia che ritrae un paesaggio bucolico e familiare. Era la stagione dell’orzo ed il campo era diventato d’oro. Le spighe erano piegate dal vento dell’ovest, che sento anche sulla pelle e che scuote i miei ricordi.
Mi chiedo se hai memoria di questa brezza che si muove velocemente, o di questo sole caldo e dolce,o del cielo che sta lì, immobile e geloso a guardare quei due ragazzi innamorati, nel pieno della loro gioventù.
In balia dei ricordi, in mezzo a quelle spighe, immagino loro, sdraiati nell’erba: lei con i capelli lunghi sciolti, che piano piano si innamorava; lui che si domandava se quella ragazza fosse stata il suo amore per sempre, mentre la baciava.
Con la foto ancora in mano, esco in giardino, a guardare quel campo dal colore dell’oro, e penso che non ho ancora mantenuto la promessa, ma non ho mai promesso invano. Inizio a camminare in mezzo alle spighe dell’orzo, secche; sono passati molti anni da quei giorni d’estate, molte estati da quella foto, ma i bambini che oggi corrono ricordano il vento dell’ovest e i loro racconti sono il sole, di cui il cielo, sempre lo stesso dopo anni di distanza, è ancora geloso.
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