E un giorno….
scritto inedito by Jessica Molinaro.
Sono cresciuta e oggi la mia vita è cambiata davvero: mi ritrovo ed essere una donna. Una donna che lavora e che torna a casa, sola, alla sera con la sua macchina. Mi rendo conto che i fantstici giorni all’asilo sono ormai lontani e,se mi guardo attorno non trovo più le cose consuete, di loro è rimasto solamente il vago e indistinto profilo.
Oggi cammino per strada e mi accorgo che non sono più la stessa persona che andava a scuola, il mio incedere verso il mondo è diverso, forse mi sono arresa, ma piano piano si diventa adulti e questo fa parte del gioco.
Quando rivedo la casa dove sono cresciuta, mi sembra diversa dal luogo in cui perdevo il mio tempo da piccola, ogni gioco era simbolo e promessa di affetto, di pensiero, di amore, come il latte servito da mia madre, prima di andare al lavoro. La mia stanza è diventata uno studio e mi racconta i tanti momenti passati, mi descrive i miei poster appesi, mi suona i dischi e mi fa pensare ai libri, che sono sempre lì, vicino a regali che nemmeno ricordo.
Crescendo capisci i genitori: mio padre, in pensione e lontano, sembra quasi più vecchio, non mi racconta più favole e non mi prende per mano per guidarmi nella vita, non comprende le mie aspettative e i miei sogni, forse divisi tra realtà e speranza, ma sospesi tra voglie alternate di andare e restare. Mio padre,annoiato da una vita che si è scelto, si fa sempre più distratto, e con me sta perdendo il contatto; mia madre lontana fisicamente, ma presente nella mia vita, come sempre, sui miei sogni ha da fare e da dire, forse non riuscendo a sapere quali deve gestire.
Tutto questo, un domani, sarà più chiaro, non sono certo l’unica, a farmi determinate domande sulla vita, crescendo si impara che non è il dolce ad attenderci, ma molto d’amaro, e che per diventare grandi si paga un prezzo salato.
Un giorno dimenticherò i dischi, i libri e lascerò scappare i miti, le favole di bimba, troverò altre strade e conoscerò nuovi amici; capirò finalmente mia mamma, forse folle e saggia, ma la vedrò spendere ugualmente la paura e il coraggio di dire io ho sempre tentato.
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E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
che non sono più quei fantastici giorni all’asilo
di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo…
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola,
che il mondo là fuori t’aspetta e tu quasi ti arrendi
capendo che a battito a battito è l’età che s’invola…
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
e sospesi fra voglie alternate di andare e restare…
di andare e restare…
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
in cui lento il tempo sciupavi quand’eri bambina,
in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
di cose incredibili e di caffellatte in cucina…
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi,
sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi…
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto,
non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto…
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire,
ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire…
che sogni gestire…
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,
capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,
che non c’è solo il dolce ad attenderti, ma molto d’amaro
e non è senza un prezzo salato diventare grande…
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,
lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,
troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici…
Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po’ folle, un po’ saggio
nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,
la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,
la paura e il coraggio di dire: ” io ho sempre tentato,
io ho sempre tentato… “