Demos, rarities & compilations vol.59: Blue Cheer – The ’67 demos

di Redazione, pubblicato il 23 Novembre 2024

Continuiamo la rubrica sul sito Metrodora con la cinquantasettesima pubblicazione, che si occupa di una band americana che nel 1966 si trasferì a San Francisco ma non fece mai parte del movimento acid rock/flower power che si stava formando in tutta la California, bensì pensò bene in pratica di inventare l’hard rock (ma anche il grunge e lo stoner ne sono riconoscenti) essendone precursore e pioniere. Si tratta dei Blue Cheer, famosi per il sound caratterizzato da un’intensità e un volume altissimi, con riff pesanti e un’attitudine aggressiva. Il loro debutto (Outside inside) e il secondo Vincebus Eruptum (entrambi del 1968) sono considerati tra gli album più importanti e più influenti di sempre.

blue cheer
blue cheer

Questo album (pubblicato per la prima volta su vinile nel 2018 da BeatRocket Records, e riproposto in digitale l’anno successivo da Modern Harmonic sul profilo bandcamp), è la risultanza della registrazione della prima versione di tre brani che compariranno successivamente nel secondo album che abbiamo citato. Tre brani per una ventina di minuti (in particolare per stile e durata la seconda Doctor Please assurge a prototipo di brano stoner un quarto di secolo prima che lo stoner esplodesse) con l’immancabile Summertime blues, vero inno dell’epoca e brillante cover del leggendario artista rockabilly Eddie Cochran. Il trio di San Francisco era composto dal bassista e vocalist Dick Peterson, dal chitarrista Leigh Stephens e dal batterista Paul Whaley.

Buon ascolto.