Recensione pietra miliare: Buzzcocks – Singles going steady – 1979
by Paolo Alessi
“Quale voce (gira),ragazzi? (hey what’s the Buzz, cokcs)?
Oltrepassando gli inizi sfortunati, in cui Pete Shelley (cantante e chitarrista) ed Henry Devoto ( fondatore dei futuri Magazine), non riuscivano a completare in tempo la formazione, soprattutto per la prima tappa nel 1976 con i Sex Pistols, raggiunti poi lo stesso anno, per la prima importante esibizione, al fianco dell’ unica vera punk band inglese, per poi sciogliersi momentaneamente…. Bensì …Con loro nasce ufficialmente il punk rock, o post punk come lo chiameresti tu, (in Inghilterra però, attenzione!)…Poiché, non puoi dirmi niente, sia nato nel 1974 al CGBG a New York, con i Ramones e Television; tieniti pure il tuo linguaggio politicizzato anti politicante per quanto mi riguarda, sostituiscilo semplicemente con il pop: spensieratezza dovuta a droghe, empatia, libertà sessuale ed omosessualità, sotto forma di semplicità: “strofa verso, strofa ritornello!”.(1976- 1981): il periodo unico della storia in cui i “cagasotto” della musica te li cagavi tu. Personalmente vivo costantemente con materiale merchandising dei Buzzcoks, es: spilla sul giubbotto di jeans a fianco alla spilla della SUB POP. Mi Dirai che cazzo centra? Tu non puoi capire l’ esistenza del post punk, se non si fosse consegnato direttamente nelle mani di Kurt Cobain negli stessi ‘80 (un altro periodo in cui i cagasotto in cui te li cagavi tu part 2). Per fortuna questi mancuniani “malati di orgasmo” si riuniscono nel 1991, giusto in tempo per stappare uno spumantino (celebrare una consacrazione, la fine della loro stessa testimonianza musicale) il 06 febbraio del 1994, nel backstage dei Nirvana (da un paio d’ anni gira il video un tempo inedito in rete). Cobain portò il loro marchio di fabbrica su un berretto di lana tempo dopo a Milano, oramai stanco e annoiato del suo stesso capro espiatorio musicale.
Cosa ne rimane della produzione dei nostri pionieri? Una intera raccolta di hit, in un album di singoli, due anni prima del loro scioglimento . Per fortuna loro ebbero una censura da parte della Bbc, a sottolineare quanto le loro tematiche fossero oltre i “costumi scostumati”, anche per l’epoca.
Sui brani non c’è da dire niente, questa recensione possa pur sembrare una bufala, (ho divagato molto) , ma la musica che amo non richiede commenti , nè classifiche di Rolling Stone, possa solo influenzarti se sei un musicista o potremmo bensì arrangiare una cover di “Ever fallen in love” se avessimo formato insieme una band; tu, nel mentre, potresti solo sperare di ricevere in regalo un loro vinile o cd, se siamo veramente amici.
Tracklist
1.Orgasm Addict
2.What Do I Get
3.I Don’t Mind
4.Love You More
5.Ever Fallen in Love
6.Promises
7.Everybody’s Happy Nowadays
8.Harmony in My Head
9.Whatever Happened to… ?
10.Oh Shit
11.Autonomy
12.Noise Annoys
13.Just Lust
14.Lipstick
15.Why Can’t I Touch It
16.Something’s Gone Wrong Again