Quella colomba della pace che apre il petto nell’atto di sganciare bombe. Quale migliore allegoria in forma di ossimoro per raccontare in sintesi le contraddizioni dell’umanità? Erano i primi anni Settanta, precisamente il 1973 e così, con questa copertina si presentavano gli Alphataurus, band milanese, prodotta per l’occasione dalla Magma di Vittorio De Scalzi. Un LP che presto diventerà un disco-cult per gli appassionati del progressive rock italiano e per i collezionisti.
Degli Alphataurus, però, si persero presto le tracce: fu la classica one-shot-band (i provini di un secondo disco furono pubblicati nel 1992 dalla Mellow Records con il titolo Dietro l’uragano). Rinascita nel 2010, quando, con una nuova formazione, dopo un po’ di concerti, nel 2012 pubblicano Atto secondo e il concerto Live in Bloom; altra appendice dal vivo nel 2014 con Prime Numbers.
A due lustri di distanza, arriva 2084: Viaggio nel nulla, inedito concept album filosofico-fantascientifico (nonché distopico) che conferma la fedeltà stilistica alla strada intrapresa dagli Alphataurus oltre 50 anni fa ovvero un felice mix di progressive sinfonico e hard rock.
L’opera ha avuto una lunga gestazione, arrestatasi, purtroppo, a seguito della dipartita di uno dei fondatori, il chitarrista Guido Wassermann, venuto a mancare lo scorso 29 novembre 2023, compositore dei brani insieme al tastierista Pietro Pellegrini, anch’egli con gli Alphataurus fin dai primordi. Per tale motivo l’album è dedicato alla memoria di Wassermann, oltre che a quella di Michele Bavaro e Alfonso Oliva, rispettivamente già cantante e bassista della line-up originaria (scomparsi nel 2024 e nel 2022).
2084: Viaggio nel nulla è un lavoro che colpisce per la varietà di linguaggi messi in atto, pur all’interno di un range squisitamente progressive. L’opener Pista 6 deve qualcosa al sound dei Pink Floyd di The Wall. L’ordito si fa più complesso nella successiva Viaggio nel nulla: qui il gioco serrato tra strutture poliritmiche e momenti melodici avvicina la band a quel neo-prog contemporaneo che affonda le radici negli Yes anni Ottanta (da Drama in poi).
In Flashback (Apocalisse) fa ingresso il DNA più hard del gruppo a braccetto con figure dissonanti e ipnotiche memori di passaggi tra Emerson, Lake & Palmer e Banco del Mutuo Soccorso; centrale il comparto tastieristico di Pellegrini e Guizzetti per i cambi atmosfere timbriche: pianoforte, sintetizzatori, mellotron e organo dominano la scena (pure con qualche sorpresa swing alla Jimmy Smith regalataci da Pellegrini a 5’12”).
Wormhole può essere considerato l’apice del disco, infatti si tratta di una composizione dalla doppia anima: la prima cellula (tema A) nasce da una cellula pianistica emersoniana assai vicina all’incipit di Tarkus, accostata a frasi di chitarra tra King Crimson e Banco. Questo è il versante buio del brano, per la luce bisogna attendere la proposizione della seconda sezione (il tema B da 2’54”): una ballad acustica che, soprattutto nel ritornello corale, ricorda da vicino i New Trolls; in coda, si riprende il tema A attraverso un delicato intermezzo (8’04”) sul tempo di bolero, vivacizzato da un intervento di flauto del cantante Franco Giaffreda.
Il 7/4 di Meta e metà vibra di reminiscenze Genesis, soprattutto riferibili a quelli di The Lamb Lies Down on Broadway, con un fantastico (ed emozionante) assolo hakettiano (5’08”) di Wassermann (una cartolina da lassù).
Congedo di indubbio spessore qualitativo con E=MC2: una ballata acustica dalle armonie modulanti e dalla melodia orecchiabile. La voce di Giaffreda scalda l’ambiente con pathos per poi far sì che il camerismo della piccola orchestra di campionature spieghi il suo ampio respiro in un’aria leggera dal nitore di una colonna sonora morriconiana in miniatura. Ascoltate con attenzione il finale: quella melodia si permette armonicamente di salire per poi risolvere in maniera affermativa; qui c’è mestiere, esperienza e saggezza compositiva (vero, maestro Pellegrini?).
NDR: La formazione attuale degli Alphataurus comprende, oltre al già citato Pietro Pellegrini, membro fondatore della band, ai synth e organo Hammond, il vocalist Franco Giaffreda, il pianista, tastierista e vocalist Andrea Guizzetti, il bassista Tony Alemanno e il batterista Diego Mariani.