Libri: scemo chi scrive, part 1
by Alessandro Adesso
Gli scrittori sono tutti scemi! Così come lo sono anche i musicisti, i pittori e chiunque pensi che la sua opera, bella o brutta che sia, vada pubblicata. Questo evidentemente è quello che pensano alcuni editori che vedono nelle categorie sopra citate solo imbecilli sognatori, prede disposte a sborsare cifre non sempre accessibili, illuse che il loro lavoro valga qualcosa. è la storia più vecchia del mondo: ti prometto di avere una carriera, di realizzare un tuo sogno, ma tu devi essere disposto a pagarmi, poi appena ritengo di averti spremuto abbastanza ti saluto con tanti calci in culo e posso farlo perché quella clausola nel contratto che hai firmato e che accecato dalla gloria non hai sicuramente letto mi permette di farlo. Eppure ancora oggi c’è chi continua a provarci con questo giochetto ed è per questo che ho deciso di scrivere questa rubrica, integrandola volta in volta con le nuove risposte che riceverò; non ho la presunzione di credere che quello che scrivo sia di interesse pubblico, voglio solo raccontare una mia esperienza che sicuramente è capitata a molti e invito chi voglia continuare questa discussione.
Tempo fa ho deciso di seguire un corso di giornalismo e scrittura narrativa a distanza organizzato dalla rivista letteraria Storie e da Leconte: tra le varie esercitazioni da svolgere per ottenere il diploma di partecipazione ce n’era una che prevedeva la scrittura di un romanzo con alcuni punti da rispettare: non doveva essere lungo più di tot. battute, doveva svolgersi ai giorni nostri e doveva riguardare una famiglia di extra comunitari nel nord est italiano. L’idea è stata quella di inventare una storia ispirata a fatti realmente accaduti e intitolarla “La fuga di Ike”, dove Ike è un ragazzino nigeriano che sogna di diventare un calciatore di fama mondiale e per realizzare questo sogno scappa di casa; dopo aver girato Turchia e Italia viene avvicinato da un procuratore che lo fa scritturare dal Chievo Verona, cambiandogli prima età ed identità. L’esito di questa esercitazione è stato che il romanzo ha delle buone idee che potevano essere sviluppate meglio. Dopo aver modificato il contenuto, a corso ormai finito, decido di provare a spedire l’opera a qualche casa editrice; premetto che non mi importa pubblicare qualcosa a tutti i costi, scrivo e suono sopratutto per divertimento e sempre per divertimento provo a partecipare a qualche concorso. Avevo già provato ad auto pubblicare un altro romanzo tramite ilmiolibro di Repubblica e ora volevo scoprire quale è l’iter da seguire
pubblicando invece con una casa editrice: senza un filo logico attualmente ho contattato Vertigo libri, Gruppo Albatros, Sbc Edizioni, Einaudi e Mursia.
Dopo qualche tempo ricevo via e-mail la prima risposta, quella di Sbc Edizioni:
Gent.mo Sig.Adesso,
abbiamo esaminato l’Opera “La fuga di Ike” che ci ha inviato.
Pur apprezzandone il contenuto al momento non riteniamo possa rientrare nei nostri programmi editoriali.
La informiamo che potremmo sottoporre la Sua Opera ad altri marchi editoriali con i quali collaboriamo nel caso di un loro possibile interesse.
Nel ringraziarLa inviamo i nostri migliori saluti
SBC edizioni
Direzione editoriale
Da notare la frase “La informiamo che potremmo sottoporre la Sua Opera ad altri marchi editoriali con i quali collaboriamo nel caso di un loro possibile interesse” e difatti pochi giorni dopo ricevo una busta intestata Sbc Communication srl: la apro e dentro trovo un foglio di presentazione della Akea edizioni più due copie di contratto, una da tenere, l’altra da spedire firmata entro un mese da oggi. Il foglio di presentazione contiene le
seguenti frasi scritte in grassetto:
“Coronerai il sogno di vedere il tuo libro pubblicato e distribuito”.
Uauuu, e magari dopo posso comprarmi quell’appartamentino a Crevari con incredibile vista sul porto di Voltri e pavimento che si lava da sé, basta tenere le finestre aperte in un giorno di mare mosso.
“Usufruirai delle azioni di promozione che metteremo in campo a livello multimediale”.
Finalmente potrò cambiare il mio stato su facebook. E avrò un account twitter tutto mio
“Entrerai da protagonista nell’affascinante mondo editoriale”. Cari Saviano, Travaglio e Volo, siete avvisati! “Guadagnerai dalla tua attività di autore”.
Bene, finalmente potrò mandare affanculo i miei colleghi che ogni giorno mi costringono a preparare il caffè per tutti.
Il contratto invece mi dice che i consulenti di Akea hanno espresso giudizio positivo alla
Mia opera, che quindi verrà pubblicata in un volume dal formato 13×20 per un totale di 90 pagine. L’Editore propone di fissare, a titolo indicativo, il prezzo di copertina a 12 euro, ma posso decidere in comune accordo con loro di variarlo, come posso decidere di pubblicare il romanzo anche con altri editori, basta che non faccio lo stronzo e glielo dico per lettera o e-mail. L’Editore provvede pure a correggere le bozze e a realizzare la veste
grafica del libro, sempre in stretto accordo con Me che improvvisamente sono diventato il Dio della narrativa italiana. Continua poi con la distribuzione che verrà effettuata a livello nazionale, sulla loro libreria on line, nelle catene Feltrinelli e blablablabla; per agevolare la promozione riceverò num. 10 locandine promozionali e num. 100 segnalibri personalizzati. Si passa poi ai diritti d’autore: il 10% per i libri in versione cartacea e il 25% per gli ebook, che mi verranno elargiti ad un anno dalla firma del contratto, sempre che siano vendute copie per almeno 70 euro, altrimenti tutto accantonato e se ne riparla l’anno successivo, se nel frattempo Akea non si è stufata di me. Ma ora arriva il bello, perché poche righe sotto Akea ci tiene a precisare quanto crede nelle mie capacità:
“Nell’attuale situazione del mercato editoriale il lancio di nuove opere è una vera scommessa che, vista la validità del Suo lavoro, come editori ci sentiamo di affrontare operando in stretta collaborazione con l’Autore. Pertanto Le chiediamo un contributo per il complesso dei servizi editoriali e di promozione di euro 1220 IVA inclusa a fronte del quale Le invieremo num. 120 copie dell’Opera con spese di spedizione a nostro carico.
Tali copie le saranno estremamente utili per le presentazioni del libro o per la partecipazione a premi e concorsi letterari”.
Ora, per favore, non accalcatevi così; so che volete assicurarvi una copia del mio fantastico libro autografato col sangue, ma se non riuscite a procurarvelo potrete sempre andare alla libreria Feltrinelli più vicina e comprarlo li, sempre che lo troviate. Già, perché sembra che di questa Akea non ci sia traccia in nessuna libreria; certo, il loro sito è ben fatto e testimonia che questi libri vengono effettivamente pubblicati, ma pare che la distribuzione lasci molto a desiderare. In pratica questi ti propongono, ne più ne meno, le stesse cose di ilmiolibro, con la differenza che nel secondo caso puoi scegliere quante copie stampare e gestire meglio i costi. Si che posso pagare i 1220 euro in due comodissime rate e che oltre a ciò “Nessun altro onere Le verrà richiesto” (e ci mancherebbe), ma che senso ha pagare per essere pubblicato? Tanto vale allora continuare sulla strada dell’auto produzione.
Interessante il giochetto della Sbc Edizioni: ti cazziano il romanzo comunicandoti che lo gireranno ad altre case editrici, si trasformano in Akea (sempre Sbc Communication, stessa gente con abiti diversi) e qui ti propongono di pagare, bypassando così un loro statuto uscito l’estate scorsa che dice che Sbc Edizioni non farà mai pagare gli autori che pubblica.
E’ possibile trovare altre testimonianze della stessa casa editrice sul forum
http://www.writersdream.org/forum/topic/34-sbc-edizioni/
to be continued