Recensione pietra miliare – Pere Ubu – The modern dance – 1978
Pere Ubu – The modern dance – 1978 – Geffen
by Alessio Gambaro
Subito gruppo di punta insuperato della prima new wave (quella vera, per intenderci), i Pere Ubu furono la metà “collettiva” della carriera di David Thomas e, prima di dedicarsi del tutto ad una personale ipotesi di musica patafisica, nel pieno rispetto della propria ragione sociale, si concentrarono per breve tempo sul garage tradizionale trasfigurandolo in senso avant e sublimandolo in uno dei massimi capolavori del rock di sempre. La “danza moderna” degli Ubu è un commuovente psicodramma dell’era industriale, dove la componente tribale del rock classico degenera in un ballo forsennato di anime devastate che si agitano sotto un cielo apocalittico, raggelato da folate radioattive e tormentato dai soliloqui spiritati di vagabondi nevrotici. A cementare il difficile equilibrio fra i repentini sbalzi d’umore dell’album (che spazia da vagiti free-jazz a brutali scampoli di musique concrète, da irresistibili ballabili garage a laceranti introversioni di synth) un beffardo umorismo surreale e, soprattutto, l’eclettico istrionismo vocale del leader, che gigioneggia fra le macerie congedando l’ascoltatore con quella straordinaria prova di cabaret espressionista chiamata Humour me, apologo definitivo sull’assurdità dell’esistenza umana in formato disco-music. Imprescindibile.
Tracklist:
- Non-Alignment Pact – 3:18
- The Modern Dance – 3:28
- Laughing – 4:35
- Street Waves – 3:04
- Chinese Radiation – 3:27
- Life Stinks – 1:52
- Real World – 3:59
- Over My Head – 3:48
- Sentimental Journey – 6:05
- Humor Me – 2:44
Line-up:
Tom Herman – Chitarra
Scott Krauss – Batteria
Tony Maimone – Basso
Allen Ravenstine – Tastiere
David Thomas – Voce
Ascolta l’intero album in streaming (via youtube)