Recensione disco italiano: Fumonero – Note ruvide – 2015

di Alessandro Adesso, pubblicato il 18 Marzo 2015

by Alessandro Adesso

Ci sono band che hanno fatto del rock la loro ragione di vita tanto da usarlo come arma contro l’indifferenza, il potere e tutto quello che soffoca le passioni: una di queste è chiamata Fumonero dove il nome indica appunto tutte queste cose.

La citazione facebookiana è necessaria per inquadrare meglio questo gruppo genovese nato nel luglio del 2013 visto che tra i suoi fondatori c’è Simone Seth Borsellini, ex membro degli Sfregio, formazione che tra un concerto ed una denuncia porta avanti la propria missione dal 2008. E sicuramente Simone ha fatto tesoro della sua esperienza passata spingendo oltre, se possibile, i suoi orizzonti musicali.

Diciamo subito che il genere richiama senza nascondersi troppo tutto il rock più pesante degli anni novanta, specialmente quello italiano ed in particolare i Ritmo tribale del periodo Mantra / Psycorsonica sia nelle musiche che nei contenuti dei testi, ma sopratutto nell’uso della voce; ascoltate questo disco immaginandovi vent’anni più giovani e cercando di ricordare la sensazione provata la prima volta che i milanesi sono usciti dal vostro stereo: un bel tuffo nel passato? Eppure i Fumonero non si limitano a scimmiottare chi li ha preceduti, italiani o no, ma riescono ad interpretare il genere portando un pizzico di personalità: è così che nascono brani come “Lucida illusione”, strumentale per synth e tastiera che apre degnamente il disco, “Re del nulla” con la sua veste heavy, l’ironica “Guendalina” già singolo di presentazione e “Fumo nero” introdotta da una base elettronica. Come la più classica delle tradizioni vuole non mancano ballate e gli arrangiamenti di “Come neve al sole” dimostrano l’apertura verso composizioni più soft; un’altra caratteristica di questo disco è l’intreccio tra chitarre elettriche ben distorte e chitarre acustiche come in “100% ira” messa in scaletta prima dell’ultimo capitolo rabbioso “A pesca di cadaveri” e della conclusiva “Utopia” nella quale la chitarra acustica stavolta va a braccetto con la linea melodica della voce.

Sono diversi i momenti nei quali i sei (attualmente rimasti in cinque per la dipartita del chitarrista Andrès Coronado) dimostrano la loro abilità nella composizione, oltre a ciò è da notare anche la produzione che rende questo lavoro particolare, uscito sotto l’egida della sempre attenta Riserva Sonora

Tracklist:

01 Lucida illusione (intro)

02 Re del nulla

03 Catene

04 Guendalina

05 Fumo nero

06 Come neve al sole

07 100% ira

08 A pesca di cadaveri

09 Utopia

Formazione:

Simone “Seth” Borsellini – voce

Alessio Pucciano – chitarre e cori

Patrick Suffia – chitarre

Mirko Fallabrino – basso

Marco Pendola – batteria

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