Recensione disco italiano: Fumonero – Note ruvide – 2015
by Alessandro Adesso
Ci sono band che hanno fatto del rock la loro ragione di vita tanto da usarlo come arma contro l’indifferenza, il potere e tutto quello che soffoca le passioni: una di queste è chiamata Fumonero dove il nome indica appunto tutte queste cose.
La citazione facebookiana è necessaria per inquadrare meglio questo gruppo genovese nato nel luglio del 2013 visto che tra i suoi fondatori c’è Simone Seth Borsellini, ex membro degli Sfregio, formazione che tra un concerto ed una denuncia porta avanti la propria missione dal 2008. E sicuramente Simone ha fatto tesoro della sua esperienza passata spingendo oltre, se possibile, i suoi orizzonti musicali.
Diciamo subito che il genere richiama senza nascondersi troppo tutto il rock più pesante degli anni novanta, specialmente quello italiano ed in particolare i Ritmo tribale del periodo Mantra / Psycorsonica sia nelle musiche che nei contenuti dei testi, ma sopratutto nell’uso della voce; ascoltate questo disco immaginandovi vent’anni più giovani e cercando di ricordare la sensazione provata la prima volta che i milanesi sono usciti dal vostro stereo: un bel tuffo nel passato? Eppure i Fumonero non si limitano a scimmiottare chi li ha preceduti, italiani o no, ma riescono ad interpretare il genere portando un pizzico di personalità: è così che nascono brani come “Lucida illusione”, strumentale per synth e tastiera che apre degnamente il disco, “Re del nulla” con la sua veste heavy, l’ironica “Guendalina” già singolo di presentazione e “Fumo nero” introdotta da una base elettronica. Come la più classica delle tradizioni vuole non mancano ballate e gli arrangiamenti di “Come neve al sole” dimostrano l’apertura verso composizioni più soft; un’altra caratteristica di questo disco è l’intreccio tra chitarre elettriche ben distorte e chitarre acustiche come in “100% ira” messa in scaletta prima dell’ultimo capitolo rabbioso “A pesca di cadaveri” e della conclusiva “Utopia” nella quale la chitarra acustica stavolta va a braccetto con la linea melodica della voce.
Sono diversi i momenti nei quali i sei (attualmente rimasti in cinque per la dipartita del chitarrista Andrès Coronado) dimostrano la loro abilità nella composizione, oltre a ciò è da notare anche la produzione che rende questo lavoro particolare, uscito sotto l’egida della sempre attenta Riserva Sonora.
Tracklist:
01 Lucida illusione (intro)
02 Re del nulla
03 Catene
04 Guendalina
05 Fumo nero
06 Come neve al sole
07 100% ira
08 A pesca di cadaveri
09 Utopia
Formazione:
Simone “Seth” Borsellini – voce
Alessio Pucciano – chitarre e cori
Patrick Suffia – chitarre
Mirko Fallabrino – basso
Marco Pendola – batteria
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