Recensione disco italiano: Deerive – Songs after bongs – 2015
by Alessandro Adesso
Recentemente ci è stato fatto notare gentilmente che le nostre recensioni si basano su ascolti tramite soundcloud o bandcamp e non su supporti fisici come il cd; il segnalatore sostiene che in questo modo la recensione non può essere corretta perché influenzata dalla qualità degli mp3 caricati. Detto che ovviamente non siamo responsabili di cosa e come viene messo su un profilo online, sia youtube, deezer o altri, lo ammetto: a volte mi baso troppo sul prodotto in rete senza chiedermi come potrebbe suonare se sentito in altro modo. Dovrei smetterla e continuare a parlare solo ed esclusivamente di quelle band che ci lasciano una copia tattile della loro opera; per questo motivo non parlerò di questo “Songs after bongs” firmato dai genovesi Deerive e delle sue otto ballate elettriche. Ma cazzo, senza che me ne rendessi conto siamo già arrivati al 2015! Devo darmi una svegliata e capire che ormai la fruizione della musica è cambiata e che al mio tanto amato stereo che continua a fare il suo dovere si è affiancato anche un pc col quale ascoltare queste diavolerie che girano da quasi vent’anni e si chiamano mp3. Menomale, i quattro membri di questa band nata a fine 2012 sono decisamente più svegli e a passo con i tempi di me e rilasciano sul loro profilo bandcamp l’intero esordio. Esordio pubblicato verso la fine della scorsa estate per un gruppo che tra le sue fila ha elementi provenienti da esperienze come Maxpicchiatoda3, Distemper, Daniel27 e Protected by the local mafia. Ballate elettriche, questo perché le canzoni hanno un’aria vagamente malinconica e lasciano il gusto che si prova quando si scopre che la bella esperienza appena vissuta era solo un sogno. Non è detto che l’impatto con la loro musica sia dei più semplici, a lungo andare la sensazione appena descritta potrebbe diventare insostenibile, sopratutto quando il numero di tracce ascoltate aumenta e parallelamente aumenta la dose di amaro immessa nell’organismo: avevamo qualcosa che ora non c’è più, forse una persona che si è allontanata come sembrano fare allusione le parole delle canzoni o la stessa ragazza che si allontana dentro un tunnel buio nella copertina. Ma passato il primo torpore dopo il risveglio ci si rende conto che si è sognato, si, ma tutto sommato è stato un bel sogno e in fondo a quel tunnel di una vecchia ferrovia (Arenzano o Varazze?) c’è una luce. Tutto il disco rimanda a sonorità alt rock con una buona dose anche di quel dream pop dimenticato troppo in fretta. Un disco ben suonato che ha il suo punto di forza nella voce di Tommy Lacadrega, calda e melodica, ma che sa farsi sgraziata quando occorre. Indubbiamente i pezzi migliori sono “In 5 minuti” e “Privo di argomenti”, che come suggerisce il titolo è un brano strumentale.
Tracklist:
Finalmente
In 5 minuti
Wow
Si inizia male
Amavo la nebbia
Tresette Glendale
Privo di argomenti
Band:
Tommy Lacadrega: voce, chitarra
Aldo: chitarra, cori
Fabri: basso
J: batteria
Contatti: