Demos, rarities & compilations vol.59: Blue Cheer – The ’67 demos
Continuiamo la rubrica sul sito Metrodora con la cinquantasettesima pubblicazione, che si occupa di una band americana che nel 1966 si trasferì a San Francisco ma non fece mai parte del movimento acid rock/flower power che si stava formando in tutta la California, bensì pensò bene in pratica di inventare l’hard rock (ma anche il grunge e lo stoner ne sono riconoscenti) essendone precursore e pioniere. Si tratta dei Blue Cheer, famosi per il sound caratterizzato da un’intensità e un volume altissimi, con riff pesanti e un’attitudine aggressiva. Il loro debutto (Outside inside) e il secondo Vincebus Eruptum (entrambi del 1968) sono considerati tra gli album più importanti e più influenti di sempre.
Questo album (pubblicato per la prima volta su vinile nel 2018 da BeatRocket Records, e riproposto in digitale l’anno successivo da Modern Harmonic sul profilo bandcamp), è la risultanza della registrazione della prima versione di tre brani che compariranno successivamente nel secondo album che abbiamo citato. Tre brani per una ventina di minuti (in particolare per stile e durata la seconda Doctor Please assurge a prototipo di brano stoner un quarto di secolo prima che lo stoner esplodesse) con l’immancabile Summertime blues, vero inno dell’epoca e brillante cover del leggendario artista rockabilly Eddie Cochran. Il trio di San Francisco era composto dal bassista e vocalist Dick Peterson, dal chitarrista Leigh Stephens e dal batterista Paul Whaley.
Buon ascolto.