IL ROCK IN GRAN BRETAGNA PRIMA DEI BEATLES – 3. Cliff Richard

di Riccardo Storti, pubblicato il 10 Novembre 2024

Il successo di Steele inondò Londra di aspiranti rock’n’roll. Giovani e attraenti che credevano di poter essere l’Elvis britannico. Si riunirono nei bar di Soho quali The 2I’s Coffee Bar e The Cat’s Whisker e ottennero una visibilità nazionale attraverso programmi televisivi come Six-Five Special e Oh Boy!. Questi artisti includevano il “uomo selvaggio del rock’n’roll britannico” Wee Willie Harris con la sua grande cravatta a farfalla (il cantante dalle sfumature pseudo-americane sostenuto dal manager Larry Parnes), Marty Wilde (il Buddy Holly di West London), Adam Faith e una pletora di altre future promettenti stelle.

Ma nessuno di questi nomi ha avuto un impatto neanche lontanamente paragonabile a Cliff Richard. Ogni idolo del rock’n’roll, che giunse a Londra alla fine degli anni ’50, poteva copiare lo stile di Elvis, ma Cliff Richard era il re dei cloni del Re del R’n’R.

Nato Harry Webb, nel maggio del 1956 a Waltham Cross Richard sentì provenire da una macchina le note di Heartbreak Hotel e quella canzone cambiò la sua vita. In quel momento non sapeva chi l’avesse cantata, ma sapeva che quella musica sarebbe stata il suo futuro. Il suo nome d’arte è una perfetta allusione alla sua ambizione: “Cliff”, come una parete rocciosa, suggerisce il Rock, mentre Richard è un omaggio a Little Richard. Ma un nome d’arte cool non significa nulla senza una canzone all’altezza, così Richard si fece avanti con Move It, un brano originale scritto da Ian Samwell.

Non era una cover, non si basava su elementi americani riciclati ed era effettivamente una canzone che poteva competere con gli altri standard del rock’n’roll. Si pensa che questa sia stata la prima vera canzone rock ‘n’ roll realizzata in Inghilterra, a conferma pure di quanto dichiarò John Lennon, che amava Move It. Questo probabilmente significa che è stata la prima vera canzone rock “americana” realizzata al di fuori degli Stati Uniti. E la prima canzone pop registrata agli studi Abbey Road: il brano stesso era una reazione a coloro che consideravano il rock’n’roll una mod. Richard era convinto che il naturale ritmo country – blues del R’n’R americano non potesse essere semplicemente sostituito dalle ballate, benché tale ingrediente peserà parecchio nelle scelte successive del cantante britannico; è proprio in questa direzione che la sua carriera si sarebbe diretta: il singolo Living Doll del 1959 balzerà alla prima posizione e avrebbe confermato una direzione più dolce.

(Fine terza parte – Trascrizione, traduzione dall’inglese e adattamento di Riccardo Storti dal documentario Before The Beatles: The Birth of British Rock del canale Youtube Trash Theory)