Masterpieces from all times part 74: Tommy Bolin – Teaser – 1975
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di un chitarrista americano fenomenale di nome Tommy Bolin, noto dapprima per essere stato legata a band hard rock come Zephyr (dal 1969 al 1971, il primo album omonimo della band all’età di 18 anni), James Gang (dal 1973 al 1974), e Deep Purple (dal 1975 al 1976, per l’album Come taste the band), nonchè nelle band di Billy Cobham (Spectrum del 1973 con uno straordinario Bolin poco più che ventenne) e di Alphonso Mouzon. Durante l’avventura nei Deep Purple (dove sostituì nientepopodimeno di Ritchie Blackmore) iniziò una purtroppo brevissima carriera solista (due gli album pubblicati), prima della sua morte avvenuta a 25 anni per abuso di alcool e droghe.
Il primo album del Bolin solista, Teaser, pubblicato nel 1975 dalla Nempreror Records, fece gridare al miracolo sia per la perizia tecnica del chitarrista (che oramai era alquanto nota) quanto per il perfetto miscuglio tra generi, per un lavoro che attraversa e fonde in maniera sublime generi piuttosto distanti quali blues, jazz, funky, country, reggae, latin e fusion. Nonostante recensioni entusiaste da parte della critica specializzata, Bolin non potè promuovere l’album dal vivo in quanto impegnato nella tournee dei Deep Purple post Come taste the band, e questo fatto contribuì all’inizio di una depressione che presto lo porterà ad uno smisurato utilizzo di alcool e droghe (che non gli hanno impedito di incidere un secondo album, Private eyes, non all’altezza del primo.
Alla realizzazione dell’album hanno partecipato ospiti del calibro dei tastieristi Ian Hammer e Dave Foster, dei bassisti Stanley Sheldon e Paul Stallworth, del sassofonista Dave Sanborn, dei batteristi Michael Walden, Jeff Porcaro e Prairie Prince, dei percussionisti Phil Collins, Sammy Figueroa e Rafael Cruz, dei coristi Dave Brown e Lee Kiefer. Insomma, una serie di musicisti super affermati a supportare un giovane chitarrista che se n’è andato troppo presto, lasciando ai posteri tristezza e rimpianti ma anche una serie di prestazioni straordinarie (probabilmente il culmine assoluto nel primo brano di Spectrum di Billy Cobham, l’incredibile Quadrant 4, ascolare per credere).
Buon ascolto.