Masterpieces from all times part 65: Diamanda Galás – The divine punishment – 1986
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di un’artista (musicista, cantante, compositrice e artista performativa) greco-americana diventata leggenda per la sua straordinaria voce (insignita del primo premio Demetrio Stratos nel 2005) e per il suo stile espressivo/musicale, che spazia dal avant-garde al jazz, dalla musica classica contemporanea al blues. Si tratta di Diamanda Galas, da San Diego, California, che tuttora è attiva, dopo sei decenni e sedici album ufficiali. La sua notorietà è cresciuta negli anni ’80 con la pubblicazione della sua “Trilogia della Morte”, una serie di album che affrontano temi di sofferenza e ingiustizia. I tre album, The Litanies of Satan del 1982, Diamanda Galás del 1984 e Saint of the Pit del 1986, sono noti per la loro sperimentazione vocale e sonora, e per la loro esplorazione di temi oscuri e disturbanti.
Ma di album fondamentali l’artista di origine greca ne ha sfornati altri, da Plague Mass del 1991 a Schrei X del 1996, per arrivare al recente (2022) Broken Gargoyles. Il capolavoro assoluto della Galas è però senz’altro il terzo The divine punishment, pubblicato dalla Mute Records subito dopo Saint of the pit, e primo album di una trilogia incentrata sull’Aids e sulle sue vittime, tra le quali (nello stesso anno) il fratello drammaturgo Philip-Dimitri. La sua arte trova nelle performance di Marina Abramović, Gina Pane, Ana Mendieta, Karen Finley e degli esponenti del Wiener Aktionismus, nelle fotografie di Joel-Peter Witkin e Andres Serrano e nelle piece teatrali di Jan Fabre le proprie sorelle (cit. Ondarock).
The Divine Punishment è un’opera fondamentale per comprendere l’evoluzione artistica di Diamanda Galás e il suo impegno nell’uso della musica come strumento di denuncia e di espressione del dolore e della resistenza. Detto che la vocalist è l’unica musicista impegnata nella realizzazione dell’album (prodotto e mixato da Dave Hunt), possiamo segnalare che l’album consta di due lunghi brani con sottotitoli Deliver Me from Mine Enemies, lamentazione che prende spunto dai Salmi della Bibbia e che occupa l’intero lato A del vinile, e Free Among the Dead che occupa la seconda, e si chiude con un’inquietante fin dal titolo Sono L’Antichristo.
Buon ascolto.