Masterpieces from all times part 53: Blonde Redhead – Melody of certain damaged lemons – 2000
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock, e per questa nuova puntata parliamo di un album di una band americana, di New York per la precisione, che è stata molto importante in ambito indie rock perlomeno nei decenni nineties e zerozero. Si tratta dei Blonde Redhead, che hanno iniziato la loro carriera con l’esordio omonimo del 1994, guadagnando inizialmente popolarità per il loro suono noise rock sperimentale e atmosferico. Nel corso degli anni, il loro stile musicale ha subito un’evoluzione significativa, incorporando elementi di dream pop, shoegaze e musica elettronica.
Il trio italo-americano (poichè fondato dai fratelli Amedeo Pace, vocalist chitarrista e bassista , e Simone Pace, batterista e tastierista) ha pubblicato diversi album di successo, tra cui In an Expression of the Inexpressible del 1998, Misery Is a Butterfly del 2004 e 23 del 2007, ma è con questo Melody of certain damaged lemons del 2000 (pubblicato dall’ottima label Touch and Go) che hanno ricevuto i maggiori elogi da parte della critica musicale per la loro originalità e profondità emotiva. La voce eterea di Kazu Makino, combinata con la complessa struttura musicale dei fratelli e le liriche evocative, ha contribuito a definire il suono distintivo della band.
L’album in questione, il quinto della band, è considerato come un punto di svolta nella loro carriera, segnando una transizione da un suono più noise rock a un approccio più sottile e melodico. Il titolo stesso dell’album riflette la natura complessa e contraddittoria delle emozioni umane, un tema centrale che permea le tracce e la loro esecuzione complessiva. Tra i brani segnaliamo il funky post-moderno In Particular e Melody of Certain Three che offre momenti di introspezione emotiva profonda, con liriche che affrontano temi di isolamento e disconnessione emotiva. Non di meno This Is Not, con la sua struttura complessa e il suo ritmo ipnotico, o Hated Because Of Great Qualities con rimandi al primo David Bowie.
Buon ascolto.