Cristina Nico – new album – Cristina Nico – streaming integrale
L’avevamo lasciata qualche settimana fa parlando nella trasmissione di maggio di Metrodora’s Local Heroes incensando quello che consideriamo uno dei brani più belli e toccanti degli ultimi tempi, la magnifica La sola cosa che c’è (guarda video qui sotto), ed ora possiamo finalmente informarvi sulla pubblicazione dell’atteso album omonimo di Cristina Nico, uscito per Lilith Label e Orange Home Records.
L’album è composto da tredici brani per trentacinque minuti circa, nei quali l’artista genovese passa in scioltezza dalla lingua italiana, all’inglese e al francese, compiendo un salto verso la maturazione definitiva, sia delle liriche (sempre pervase da impegno su vari fronti) che nelle sonorità, per le quali il contributo del mentore Giulio Gaietto (che suona chitarra, basso, batteria, tastiere e percussioni, oltre al sassofono) assume un ruolo di primo piano.
Lo stile di Cristina è oramai consolidato, un cantautorato impegnato dalle forti tinte rock, con episodi caratterizzati da tocchi di musica etnica e folk (a partire dall’introduttiva Double moon fino ad Anima nigra, cantata in un dialetto a noi difficilmente identificabile), ed una voce inconfondibile che può ricondursi all’esplosività della miglior Gianna Nannini o Loredana Bertè (ascoltare l’ottima Il bisogno di essere migliore, tanto per intendersi).
Le sfumature etniche, presenti in molti brani, sono state realizzate anche grazie a strumenti particolari, quali il turco cümbüş, banjo, chitarre portoghesi e percussioni varie, quasi tutti suonati da Roberto Zanisi, altro storico collaboratore della Nico cosiccome il batterista Federico Lagomarsino (strepitoso nel brano Être soi-même=être un autre) e il suonatore di viola Osvaldo Loi.
Uno degli album migliori usciti nel panorama attuale del cantautoriato femminile, un lavoro granitico e coerente, impegnato ma allo stesso tempo orecchiabile e godibile. Un album che a tutti gli effetti crediamo giusto sia intitolato semplicemente con il nome dell’artista, che ha raggiunto l’apice di una carriera oramai quindicinale, rallentata probabilmente solo dal grande impegno profuso per l’organizzazione di uno dei festival storici della nostra città, il sempre ottimo Lilith Festival, che anche quest’anno ci ha offerto episodi notevoli sia in Villa Bombrini che nelle alre location sparse per la città.
Buon ascolto.