Masterpieces from all times part 16: Funkadelic – Maggot brain – 1971
Continuiamo la nostra serie di podcast di album fondamentali della storia del rock viaggiando all’indietro fino ai primi anni settanta, e presentando un capolavoro black firmato George Clinton e i suoi Funkadelic, un disco di svolta che ha portato il funk in territori psych rock aprendo la strada a quello che di li a poco sarà denominato disco-funk.
Il masterpiece in questione si intitola Maggot brain, il terzo album (uscito per Westbound Records) della band originaria del New Jersey che ne seguiva due altrettanto strepitosi (l’esordio omonimo e il secondo Free your mind… and your ass will follow, entrambi del 1970) e altri ne avrebbe pubblicati negli anni successivi, mutando sempre un poco lo stile fino a quell’ One nation under a groove del 1978 che rimane il disco più osannato dalla critica di Clinton (leader e vocalist) e compagni (il chitarrista hendrixiano Eddie Hazel, il tastierista Bernie Worrell e un imponete sezione ritmica comprendente altri due chitarristi, Lucius Tawl Ross e Garry Shider, il bassista Billy Bass Nelson ed il batterista Ramon Tiki Fulwood).
Sette brani che ha visto attivi in fase compositiva praticamente tutti i membri della superband, tra i quali spiccano la lunghissima title track iniziale dominata dalla chitarra fantascientifica di Hazel, protagonista assoluto con i suoi innovativi assoli anche in Super stupid, nonchè i vocalizzi gospel dei quattro Parliament in Can you get to that, o il delirio ritmico dei dieci minuti finali di Wars of Armageddon.
Un album imprescindibile in ogni discografia (e discoteca) rispettabile.
Buon ascolto.