Pubblicato nelle settimane scorse dalla benemerita Black Widow Records, The Leprechaun’s Pot of Gold, il nuovo lavoro di Paolo Siani insieme ai genovesi Nuova Idea, nome storico del progressive italiano.
I Nuova Idea ebbero un discreto successo nei primi anni di carriera, quando, all’indomani dello scioglimento del gruppo beat J.Plep (vedi puntata italian psychbeat sul nostro sito) assunsero la nuova ragione sociale e pubblicarono tre album per la Ariston. In particolare fu il brano Mr E.Jones (vedi puntata italianprog sul nostro sito) a portare la band genovese agli onori delle cronache.
Dopo un lungo silenzio discografico durante il quale Siani ha colleborato con un grande numero di artisti, nel 2010 pubblicò l’album Castles, wings, stories and dreams e successivamente Faces with no traces del 2016, prima della pubblicazione delle settimane scorse che rappresenta il terzo capitolo della sua trilogia.
Il batterista e pluristrumentista genovese ci propone un altro capitolo della sua musica attraverso la presentazione di sette brani originali composti, suonati ed arrangiati dallo stesso artista, e da un bootleg di una registrazione dal vivo eseguita nel lontano 1971 negli Studi RAI di Viale Mazzini nel corso di una diretta su Radio Nazionale, all’interno del programma ‘Per voi giovani’ condotto da Mario Luzzato Fegiz e Paolo Giaccio.
Atmosfere decisamente progressive che si muovono tra il blues e la psichedelica morbida di stampo floydiano, testi impegnati che, nello stile di Siani, propongono temi esistenziali senza nessun particolare orientamento politico ma non per questo meno importanti e incisivi.
Di tutto rispetto il cast che ha contribuito alla realizzazione dei brani: Giorgio Usai, storico componente della Nuova Idea, all’organo Hammond, Roberto Tiranti al basso e alla voce solista in diversi brani, Paul Gordon Manners, voce solista in “Standing alone”, Anthony Brosco, in un’altra interpretazione come voce solista dello stesso brano prodotto dal figlio Alessandro Siani a Brighton (UK), Martin Grice al sax e al flauto, Guido Guglielminetti al basso, Nik Carraro alla chitarra elettrica, Ivana ‘’Ivy’’ Gotti al Theremin, Marco Biggi alla batteria in “Time to play”, Giangiusto Mattiucci al piano Rhodes.